Carta degli intenti

Carta degli intenti

[ Carta degli intenti ]

Europasilo
Rete nazionale per il diritto di asilo


Considerato che assicurare adeguata protezione a coloro che fuggono da persecuzioni, conflitti e gravi violazioni dei diritti umani costituisce un diritto umano fondamentale riconosciuto dall’art. 14 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che recita “1. Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni. 2. Questo diritto non potrà essere invocato qualora l’individuo sia realmente ricercato per reati non politici o per azioni contrarie ai fini e ai principi delle Nazioni Unite”.

Considerato che la Convenzione di Ginevra del 1951 sullo status di rifugiato e il relativo protocollo del 1964, deve essere interpretata nel contesto dell’intera normativa internazionale in materia di diritti umani.

Considerato che il diritto dell’Unione Europea ha contribuito ad innovare profondamente il quadro dell’asilo in Europa introducendo più uniformi  standard di tutela ma anche che la stessa normativa europea presenta tuttora degli aspetti critici molto rilevanti, per cui risulta necessario compiere molti passi in avanti nella direzione di assicurare in tutto il territorio dell’Unione un maggiore  e più uniforme livello di protezione internazionale a coloro che ne  hanno diritto.

Considerato che l’Assemblea Costituente nel 1948 decise di dare massimo rilievo al diritto d’asilo inserendolo tra i principi fondanti dell’ordinamento democratico della  Repubblica Italiana, così come sancito dall’art. 10 c.3 che afferma che “lo straniero al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge”;

Preso atto della grave carenza costituita dal fatto che la disposizione costituzionale non ha mai trovato una sua attuazione all’interno di una legge organica e che è necessario un rinnovato impegno di tutta la società italiana per recuperare tale intollerabile ritardo;

Considerato che è necessario rafforzare in Italia e in Europa l’effettivo rispetto del diritto d’asilo, spesso minacciato da politiche e prassi eccessivamente restrittive e da atteggiamenti sociali di indifferenza od ostilità;

Riconosciuto il valore dell’esperienza pluriennale di diverse associazioni, organizzazioni sociali, enti, che attraverso progetti, iniziative e campagne comuni nel campo della tutela dei diritti fondamentali della persona, hanno contribuito alla promozione e alla tutela del diritto d’asilo e dei diritti umani fondamentali;

Preso atto delle rispettive diversità sotto il profilo dei propri obblighi giuridici e dei propri fini statutari, i soggetti promotori della presente Carta d’Intenti si impegnano a costituire una rete nazionale sul diritto d’asilo denominataEuropasilo”condividendo i seguenti obiettivi fondamentali

Obiettivi

1. Promuovere un’evoluzione del diritto europeo in materia di asilo adeguato a rispondere  alle sfide poste dai cambiamenti determinati dall’evoluzione degli scenari internazionale garantendo in particolare più efficaci forme di protezione a coloro che fuggono da seri rischi derivanti da gravi ed estese violazione dei diritti umani e da disastri ambientali in atto nei paesi di origine;

2. Rafforzare, nel diritto europeo e nella norma italiana, un’effettiva protezione giuridica e sociale garantita ai richiedenti asilo e ai rifugiati con particolare attenzione ai seguenti aspetti:

  1. garantire ai richiedenti asilo un accesso effettivo alla protezione, con particolare attenzione alle frontiere interne ed esterne dell’U.E) al fine di scongiurare seri rischi  direfoulemente assicurare altresì un’effettiva tutela in sede giurisdizionale;
  2. garantire elevati standard di orientamento, protezione legale e sociale de richiedenti asilo;
  3. assicurare un accesso effettivo e tempestivo dei richiedenti asilo a misure di accoglienza per tutto il tempo della definizione della procedura di asilo, ivi compresa la fase della tutela giurisdizionale, in strutture di accoglienza ordinarie diffuse capillarmente e gestite con il coinvolgimento delle organizzazioni della società civile escludendo o riducendo a ipotesi eccezionali  l’applicazione di misure detentive o di limitazione della libertà di circolazione;
  4. superare il cd. Regolamento Dublino III rivelatasi norma iniqua, inefficace e comunque inidonea a rispondere alle effettive esigenze di tutela dei richiedenti e a perseguire l’obiettivo di una politica comune in materia di asilo  nella UE fondata sulla solidarietà tra gli Stati membri ed equa nei confronti dei cittadini dei paesi terzi;
  5. giungere alla definizione di un programma unico europeo per l’accoglienza e la presa in carico delle vittime di tortura che supporti concretamente le persone nella realizzazione del loro percorso di autonomia ed eviti forme di ghettizzazioni delle stesse;
Promuovere una nuova legislazione organica in materia di asilo che dia attuazione all’art. 10  co.3 della Costituzione della Repubblica prevedendo in particolare:

  1. l’introduzione di servizi adeguati di informazione, orientamento e protezione legale dei rifugiati alle frontiere aeroportuali e marittime;
  2. una riforma della composizione e del funzionamento degli organi decisionali competenti ad esaminare le domande di asilo, al fine di assicurare un esame equo e competente delle domande di asilo, prevedendo altresì una maggiore indipendenza di detti organi dal potere esecutivo;
  3. una profonda riforma del sistema di accoglienza dei richiedenti asilo che preveda la costituzione di un unico sistema nazionale per la protezione dei richiedenti asilo, ivi compresi i minori stranieri non accompagnati, articolato su funzioni e ruoli propri dello Stato, delle Regioni e degli Enti Locali. Detta riforma dovrebbe operare una netta scelta a favore di un sistema di accoglienza decentrato, attraverso il ricorso a strutture di accoglienza di tipo ordinario gestite dagli enti locali, evitando grandi concentrazioni, ovvero la collocazione dei richiedenti in strutture inidonee, isolate e ghettizzanti. Gli standard di accoglienza attualmente previsti sia dalla normativa che dalle disposizioni amministrative risultano eccessivamente generici e come tali facilmente eludibili e andrebebro pertanto ridefiniti. Il sistema di accoglienza dovrebbe prevedere strumenti di monitoraggio (con pubblicazione di periodici rapporti) affidato ad enti indipendenti.. La riforma del sistema pubblico dell’accoglienza dei rifugiati dovrebbe pertanto valorizzare la decennale esperienza dello SPRAR superandone però gli intrinseci limiti strutturali che ne hanno impedito un pieno sviluppo, con conseguente abrogazione dei CARA, rivelatisi strutture del tutto inefficaci a garantire adeguati livelli di tutela ai richiedenti asilo, incongruenti con il sistema dei servizi socio-assistenziali del territorio e dissipative di ingenti risorse pubbliche;
  4. il superamento della attuale separazione delle politiche dell’asilo rispetto la programmazione delle più generali politiche socio-sanitarie ed organizzazione dei relativi servizi;
  5. la nascita di uno specifico piano nazionale per l’accoglienza e la riabilitazione delle vittime della tortura, che preveda che detti interventi siano realizzati nell’ambito della ordinaria programmazione dei servizi socio-sanitari del territorio, con rafforzamento delle competenze delle aziende sanitarie nella gestione di detta utenza;.
  6. introduzione, con norma primaria, della previsione di un adeguato periodo di accoglienza e supporto all’inclusione sociale dei titolari di protezione internazionale o umanitaria, successivo al riconoscimento giuridico della  protezione, al fine di superare l’attuale gravissima situazione di abbandono dei rifugiati per la quale l’Italia è oggetto di serie e motivate critiche anche in sedi internazionali;

4. Promuovere campagne di sensibilizzazione ed iniziative culturali e politiche finalizzate a ottenere l’inserimento del reato di tortura nel codice penale italiano;

5. Promuovere studi e ricerche di taglio interdisciplinare,, valorizzando quanto già realizzato da singoli aderenti alla rete sotto forma di osservatori regionali e in altre forme, anche finalizzate alla assunzione  di opportune azioni culturali, politiche e giuridiche in sede nazionale ed europea;

6. Promuovere occasioni di confronto e di coordinamento, anche attraverso la realizzazione di campagne e progetti comuni, con associazioni ed enti di tutela dei diritti umani fondamentali e dei migranti e rifugiati, a livello europeo e nazionale;

7. Condividere esperienze, buone prassi e modalità di gestione dell’accoglienza dei richiedenti asilo e dei percorsi di inclusione  sociale dei titolari di protezione internazionale o umanitaria anche al fine di elaborare modelli innovativi di intervento da condividere a livello europeo.

8. Sostenere e realizzare iniziative culturali e didattiche che permettano di rafforzare nella società italiana ed europea una maggiore attenzione alla tutela dei diritti umani fondamentali e rafforzino una cultura dell’accoglienza e dell’apertura verso una società multiculturale.

Gli Enti Locali ed altri Enti pubblici e istituzioni locali, regionali o nazionali possono, con proprio atto deliberativo promuovere gli obiettivi sopra indicati sostenendo nelle forme che ritengono più opportune le attività di europasilo.

Strumenti operativi e metodologia di lavoro di Europasilo

Al fine di perseguire gli obiettivi sopra indicati Europasilo opera nei seguenti campi di intervento:

  1.  attuazione di comuni azioni di advocacy e di collaborazione, anche sul piano progettuale, con associazioni, cooperative ed enti operanti in Italia, nei vari paesi UE e in paesi terzi, con i quali si condividono i medesimi obiettivi e valori;
  2.  realizzazione di studi, report e ricerche sulla tutela dei diritti fondamentali dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale o umanitaria e sull’organizzazione dei servizi di accoglienza ed assistenza;
  3. promozione di iniziative culturali e sociali che diffondano nella società italiana ed europea una cultura dell’accoglienza e del rispetto del diritto d’asilo e dei diritti umani fondamentali;
  4. promozione e realizzazione, di concerto con tutte le istituzioni interessate, di progetti locali, nazionali o europei che abbiano caratteristiche innovative nei settori dell’accoglienza, della tutela sociale e legale, dell’inserimento sociale dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale o umanitaria;
  5. promozione, attraverso il coinvolgimento di tutti i livelli istituzionali, di nuove politiche locali in materia di accoglienza e inclusione sociale rivolte ai richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale o umanitaria che, anche valorizzando prassi operative e modelli organizzativi positivamente sperimentati in alcuni territori, rafforzino la capacità di intervento dei servizi pubblici;
  6. Realizzazione di programmi di formazione rivolti alle diverse realtà della Pubblica Amministrazione e alle associazioni nella programmazione territoriale e nella gestione di programmi di accoglienza e protezione sociale e legale dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale;
  7. Partecipazione alla definizione e al consolidamento di politiche, interventi e misure orientate dai medesimi principi di questa carta, promossi da enti pubblici nell’esercizio delle rispettive funzioni istituzionali , quali enti locali, aziende sanitarie etc;

Al fine di dare attuazione agli obiettivi sopra indicati, ferma restando l’autonomia decisionale di ognuna delle organizzazioni aderenti, i sottoscritti enti/associazioni, si impegnano a:

  1. elaborare ed attuare un comune programma annuale di attività, prevedendo altresì la nomina di un coordinatore referente della sua attuazione;
  2. dare visibilità alla comune appartenenza ad europasilo tramite la diffusione del nome e del logo europasilo sui rispettivi siti internet e tramite ogni altra forma di comunicazione on-line o cartacea;
  3. costituire gruppi di lavoro tematici composti dai rappresentanti indicati dagli aderenti a cui potranno essere invitati esperti/ricercatori e referenti di enti ed organismi internazionali;
  4. informare gli altri componenti di europasilo delle più significative iniziative culturali, sociali e politiche realizzate da ognuno nel proprio territorio;
  5. promuovere ogni evento ed iniziativa politica, culturale e sociale a livello locale, regionale, e nazionale finalizzata a promuovere gli obiettivi della presente carta d’intenti

I soggetti promotori e primi aderenti alla carta di intenti:

  • Asilo in Europa
  • ADL Zavidovici onlus (Brescia)
  • Associazione Progetto Accoglienza (Borgo San Lorenzo – Firenze)
  • CIAC (Parma)
  • Coop.Soc. Camelot (Ferrara)
  • Coop.Soc. ETICA (Cassino)
  • Gruppo Lavoro Rifugiati (Bari)
  • ICS Ufficio Rifugiati (Trieste)
  •  La Kasbah – associazione culturale multietnica (Cosenza)
  • K-Pax – Breno (Brescia)
  • Non solo Asilo Piemonte
  • Promidea
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Fonte Immagine Pexels | Aleksandar Pasaric